Cassazione penale Sez. II sentenza n. 49516 del 27 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:49516PEN

Massima

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La sentenza della Corte di Cassazione stabilisce che la sentenza del giudice di merito che applichi la pena su richiesta delle parti, escludendo che ricorra una delle ipotesi di proscioglimento di cui all'articolo 129 c.p.p., può essere oggetto di controllo di legittimità sotto il profilo del vizio di motivazione soltanto se dal testo della sentenza impugnata appaia evidente la sussistenza delle cause di non punibilità di cui all'articolo 129 succitato. Pertanto, il ricorso avverso tale sentenza è dichiarato inammissibile, salvo il caso in cui risulti evidente la sussistenza di una causa di non punibilità, in quanto la sentenza di merito ha verificato l'insussistenza di elementi che importino decisioni ex articolo 129 c.p.p. Inoltre, il ricorrente è condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, considerati i profili di colpa emergenti dal ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nata il (OMISSIS);

avverso la sentenza del gip del tribunale di Savona del 2.3.2014;

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Dott. DI MARZIO Fabrizio;

lette le conclusioni del sostituto procuratore generale Dott. SCARDACCIONE Eduardo, sulla inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

(OMISSIS) ricorre avverso la sentenza in epigrafe, con la quale gli e' stata applicata la pena concordata tra le parti, ex articolo 444 c.p.p. e, chie…

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