Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10477 del 2 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:10477PEN

Massima

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La rapina aggravata si configura quando l'azione violenta e l'impossessamento dei beni sono tra loro collegati da un nesso di finalità, anche se l'impossessamento avviene dopo la violenza e in modo distinto da essa. La prova della responsabilità penale può essere desunta da elementi oggettivi, come il rinvenimento degli imputati sul luogo del fatto in possesso della refurtiva e con evidenti tracce ematiche, senza che sia necessario il rinvenimento di tutti i corpi del reato. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione della prova, sindacabile in sede di legittimità solo in caso di palesi vizi logici o travisamento del fatto, non configurabili quando la motivazione sia logica e coerente con gli elementi probatori acquisiti, anche in presenza di una "doppia conforme" di condanna.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - rel. Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina A. - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 2/3/2015 della Corte d'Appello di Palermo;
visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa ((omissis));
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, dott. Dott. BIRRITTERI Luigi, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO

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