La decadenza dall'assegnazione di un alloggio di edilizia sociale per "abbandono" ai sensi dell'art. 29, comma 1, lett. b), della legge della Regione Piemonte n. 46 del 1995 può essere disposta dall'amministrazione comunale competente qualora l'assegnatario, senza giustificato motivo, cessi di occupare stabilmente l'alloggio assegnato. Tale provvedimento di decadenza, adottato nel rispetto del contraddittorio procedimentale, è volto a garantire il corretto utilizzo del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, assicurando che gli alloggi siano effettivamente occupati dagli assegnatari in modo stabile e continuativo, in conformità alle finalità sociali sottese all'istituto dell'edilizia sociale. L'amministrazione, nel valutare la sussistenza dei presupposti per la decadenza, deve tenere conto di tutte le circostanze del caso concreto, verificando l'effettiva cessazione dell'occupazione stabile dell'alloggio da parte dell'assegnatario, senza che assumano rilievo eventuali difficoltà di carattere personale o familiare dello stesso, le quali non possono giustificare il mancato rispetto degli obblighi connessi all'assegnazione. Qualora l'assegnatario ritenga di essere stato ingiustamente privato dell'alloggio, egli può impugnare il provvedimento di decadenza dinanzi al giudice amministrativo, il quale valuterà la legittimità dell'atto alla luce dei principi di proporzionalità e ragionevolezza, nonché del rispetto del contraddittorio procedimentale.