Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30927 del 24 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:30927PEN

Massima

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La cessione di sostanze stupefacenti, anche se realizzata nell'ambito di un gruppo di amici e per un consumo comune, integra il reato di cui all'art. 73, commi 1 e 5, del D.P.R. n. 309/1990, essendo irrilevante la finalità di consumo personale o di gruppo, in quanto la legge punisce qualsiasi cessione a terzi di sostanze stupefacenti. I giudici di merito, nel valutare le risultanze probatorie, hanno correttamente applicato la norma penale, motivando in modo logico e giuridicamente corretto la condanna dell'imputato, senza che possano essere censurate in sede di legittimità le valutazioni di fatto compiute, trattandosi di apprezzamenti rientranti nel loro esclusivo ambito di discrezionalità. Pertanto, la cessione di sostanze stupefacenti, anche se realizzata nell'ambito di un gruppo di amici e per un consumo comune, integra il reato di cui all'art. 73, commi 1 e 5, del D.P.R. n. 309/1990, essendo irrilevante la finalità di consumo personale o di gruppo, in quanto la legge punisce qualsiasi cessione a terzi di sostanze stupefacenti, e i giudici di merito, nel valutare le risultanze probatorie, hanno correttamente applicato la norma penale, motivando in modo logico e giuridicamente corretto la condanna dell'imputato, senza che possano essere censurate in sede di legittimità le valutazioni di fatto compiute, trattandosi di apprezzamenti rientranti nel loro esclusivo ambito di discrezionalità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesc - rel. Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MO. Ma. , n. (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Torino, emessa in data 12.12.2007;

letto il ricorso e il provvedimento impugnato;

udita in pubblica udienza la relazione del cons. Dott. IPPOLITO Francesco;

udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del sostituto procuratore generale, Dott. BAGLIONE Tindari, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

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