Consiglio di Stato sentenza n. 3392 del 2017

ECLI:IT:CDS:2017:3392SENT

Massima

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Il mero annullamento giurisdizionale di un atto amministrativo per vizi formali, come il difetto di motivazione, non comporta di per sé il riconoscimento della spettanza del bene della vita richiesto dall'interessato, né l'obbligo per l'amministrazione di rilasciare senza altro il provvedimento favorevole. In tali casi, l'amministrazione è tenuta a riesaminare la questione e a decidere motivatamente sulla domanda, senza essere vincolata ad un esito predeterminato. Pertanto, il mero annullamento dell'atto non è sufficiente a configurare un "danno ingiusto" risarcibile ai sensi dell'art. 2043 c.c., essendo necessario che il giudicato di annullamento abbia riconosciuto espressamente la spettanza del bene della vita in capo all'interessato. Ove ciò non si verifichi, non può essere riconosciuto alcun risarcimento, neppure per il ritardo nell'adozione del nuovo provvedimento, salvo che tale domanda non sia stata formulata sin dall'origine con specifici elementi di prova. La particolarità della fattispecie, basata sull'interpretazione di un giudicato, costituisce giusto motivo per compensare le spese dell'intero giudizio.

Sentenza completa

Pubblicato il 10/07/2017

N. 03392/2017REG.PROV.COLL.

N. 00935/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 935 del 2017, proposto dal Comune di Pinzano al Tagliamento, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, via Bocca di Leone 78;

contro

il signor ((omissis)), rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, via ((omissis)), 32 sc. B/16;

per l’annullamento ovvero la riforma

previa sospensione

della sentenza del TAR ((omissis)), sezione I 3 novembre 2016 n.496, resa fra le parti, con la quale si è pronunciato sul…

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