Cassazione penale Sez. II sentenza n. 6020 del 6 febbraio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:6020PEN

Massima

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Il metodo mafioso, quale aggravante di reato, ricorre quando l'agente, pur non essendo necessariamente associato a sodalizi criminosi, pone in essere nella commissione del fatto a lui addebitato un comportamento minaccioso tale da richiamare alla mente e alla sensibilità del soggetto passivo quello comunemente ritenuto proprio di chi appartenga ad un'associazione di tipo mafioso, sfruttando la forza di intimidazione propria del vincolo associativo e la conseguente condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva. Ciò che rileva ai fini dell'aggravante non è la natura e le caratteristiche intrinseche dell'atto intimidatorio, bensì l'aspetto metodologico, ovvero il fatto che la violenza con cui è compiuto sia stata concretamente ricollegata alla forza intimidatrice del vincolo associativo, anche in assenza di una diretta appartenenza dell'agente all'associazione. Pertanto, la sussistenza dell'aggravante può essere desunta da plurimi elementi indiziari, quali il linguaggio utilizzato dall'agente, la gradualità e la crescente intensità delle minacce, le modalità di commissione del reato, la reiterazione della condotta in contesti diversi, nonché il contesto socio-ambientale di riferimento, idonei a evocare nel soggetto passivo l'esistenza di consorterie e sodalizi amplificatori della valenza criminale del reato commesso, a prescindere da una dimostrata appartenenza dell'agente a un'associazione di tipo mafioso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe Mar - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CI. DO. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 27/08/2007 TRIB. LIBERTA' di PALERMO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. AMBROSIO ANNAMARIA;

sentite le richieste del Procuratore Generale in persona del Dott. Enrico Delehaye che ha concluso per l'annullamento con rinvio limitatamente all'aggravante.

OSSERVA

1.1. Con ordinanza in data 27-8-2007, il Tribunale di Palermo, in sede di riesame, confermava la misura della custodia …

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