Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9116 del 6 marzo 2020

ECLI:IT:CASS:2020:9116PEN

Massima

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La condotta reiterata e persistente di molestie e minacce, anche gravi, nei confronti di più soggetti, caratterizzata da un atteggiamento di gelosia e controllo nei confronti di una ex-partner, integra il reato di atti persecutori, anche quando le espressioni minatorie non contengano esplicite prospettazioni di danno, in quanto idonee a cagionare un grave e perdurante stato di ansia e di paura nelle vittime, indipendentemente dalla finalità soggettiva dell'agente. Tali condotte, che si inseriscono in un contesto di pregressi illeciti e di inefficacia dissuasiva delle precedenti condanne, giustificano l'applicazione della recidiva e l'irrogazione di un trattamento sanzionatorio adeguato alla gravità e alla sistematicità del comportamento tenuto dall'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. TUDINO A. - rel. Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/10/2018 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ALESSANDRINA TUDINO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore ORSI LUIGI;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
uditi i difensori:
per la parte civile l'avvocato (OMISSIS) chiede il rigetto del ricorso, deposita nota spese e conclusioni …

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