Cassazione penale Sez. VI ordinanza n. 1120 del 13 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:1120PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale, pur se revocato, può essere oggetto di impugnazione da parte dell'indagato al fine di accertare la sussistenza delle condizioni di applicabilità della misura, in quanto tale accertamento può costituire presupposto per il riconoscimento del diritto ad un'equa riparazione per la custodia cautelare ingiustamente subita. Tuttavia, l'interesse all'impugnazione deve essere attuale e concreto, non potendosi presumere in modo automatico la sua sussistenza sulla base della mera astratta pretesa all'esattezza teorica del provvedimento. Pertanto, l'indagato che intenda impugnare il provvedimento cautelare revocato al fine di ottenere il riconoscimento del diritto all'equa riparazione, ha l'onere di rappresentare espressamente tale intenzione, in modo positivo e univoco, anche con riferimento all'assenza di cause ostative di cui all'art. 314, comma 4, c.p.p. In difetto di tale manifestazione di volontà, deve dichiararsi l'inammissibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio S. - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

D'. Ca., nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza in data 8-11-07 del Tribunale di Bologna.

Udita la relazione del Consigliere, Dott. ((omissis)).

Udite le richieste del P.G., Dott. ((omissis)), che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

1 .-. D'. Ca. ricorre per cassazione avverso l'ordinanza indicata in epigrafe, con la quale il Tribunale di Bo…

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