Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 15398 del 12 aprile 2024

ECLI:IT:CASS:2024:15398PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sussistenza delle esigenze cautelari, rispetto a condotte esecutive di reati associativi di cui all'art. 74 d.P.R. n. 309 del 1990, risalenti nel tempo, deve essere desunta da specifici elementi di fatto idonei a dimostrarne l'attualità, in quanto tale fattispecie associativa è qualificata unicamente dai reati fine e non postula necessariamente l'esistenza dei requisiti strutturali e delle peculiari connotazioni di perduranza del vincolo associativo previste per il reato di cui all'art. 416-bis cod. pen. Pertanto, il giudice deve valutare attentamente il tempo trascorso dall'ultima condotta ascrivibile all'indagato, senza poter fare automaticamente affidamento sulla presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari, dovendo invece verificare la concreta e attuale pericolosità sociale dell'indagato sulla base di specifici elementi fattuali, anche in relazione all'eventuale cessazione dell'attività dell'associazione criminale. Il mero riferimento alle caratteristiche oggettive dell'associazione e alla pregressa condotta dell'indagato non è sufficiente a giustificare la perdurante attualità delle esigenze cautelari, ove non siano adeguatamente considerati gli elementi che possano far ritenere superata tale presunzione, come il significativo lasso di tempo trascorso dall'ultima condotta illecita contestata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedetto - Relatore

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

Dott. RICCIO Stefania - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Pr.An., nato il (Omissis) a F
Avverso l'ordinanza del Tribunale di Bari del 10 agosto 2023
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Benedetto Paterno Raddusa;
Letta la requisitoria scritta del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Raffele Piccirillo, che ha concluso chiedendo la reiezione del ricorso
RITENUTO IN FATTO
l. Con l'ordinanza descritta in epigrafe il Tribunale di Bari ha confermato la misura custodiale di maggior rigore applicata dal Giudic…

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