Cassazione penale Sez. II sentenza n. 5535 del 4 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:5535PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando l'agente, mediante minaccia, costringe la vittima a consegnare una somma di denaro, indipendentemente dall'effettiva esistenza di un debito pregresso o di un'attività illecita da parte della vittima, essendo sufficiente che la minaccia sia idonea a determinare nella vittima il timore di un male ingiusto. La condotta estorsiva è integrata anche quando l'agente, con violenza, impedisce alla vittima di effettuare una chiamata alle forze dell'ordine per denunciare l'aggressione subita, in quanto tale comportamento è diretto a costringere la vittima a non attivarsi per sottrarsi alla condotta criminosa. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle risultanze probatorie, e il sindacato della Corte di Cassazione è limitato alla verifica della correttezza giuridica e della logicità della motivazione, senza poter riesaminare il merito della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. LOMBARDO Luigi - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - est. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), n. a (OMISSIS), rappresentato e assistito dall'avv. (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2339/2012 della Corte d'Appello di Milano, terza sezione penale, in data 28.09.2012;

rilevata la regolarita' degli avvisi di rito;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

sentita la relazione della causa fatta dal consigliere dott. Andrea Pellegrino;

udita la requisitoria del Sostituto procuratore generale dott. Massimo Galli…

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