Cassazione penale Sez. I sentenza n. 4737 del 9 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:4737PEN

Massima

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Il diniego dei benefici penitenziari previsti dall'art. 4-bis dell'ordinamento penitenziario può essere legittimamente disposto anche nei confronti del condannato per reati ostativi che non abbia prestato collaborazione con la giustizia, qualora emerga un suo ruolo non marginale nell'ambito di un contesto di criminalità organizzata, tale da rendere la sua collaborazione non irrilevante o impossibile, in assenza di elementi che comprovino una sua effettiva resipiscenza e distacco dal contesto criminale agevolato. La concessione dei benefici penitenziari previsti dall'art. 4-bis è subordinata non solo all'assenza di collaborazione in relazione ai reati ostativi per i quali il condannato è in esecuzione di pena, ma anche agli altri reati cumulativamente contestati, in applicazione di un'interpretazione costituzionalmente orientata della ratio sottesa al divieto di cui all'art. 4-bis. Il giudice di merito può legittimamente negare i benefici penitenziari quando, sulla base di un corretto iter argomentativo, accerti l'assenza dei presupposti per la concessione degli stessi, senza che il condannato possa proporre una diversa ricostruzione alternativa dei fatti, non consentita in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - rel. Consigliere

Dott. CARTA Adriana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BA. MI. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 726/2009 TRIB. SORVEGLIANZA di POTENZA, del 21/04/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CASSANO Margherita;

lette le conclusioni del PG Dott. D'ANGELO Giovanni che ha chiesto che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

1. Il 21 aprile 2010 il Tribunale di sorveglianza di Potenza dichiarava insussistente la collabor…

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