Il reato di cui all'art. 650 c.p. (inottemperanza a un provvedimento dell'autorità) trova applicazione esclusivamente quando l'ordine impartito dall'autorità sia immediatamente ricollegabile alle ragioni di giustizia, sicurezza pubblica, ordine pubblico o igiene previste dalla norma incriminatrice, e non quando l'imposizione di un facere al privato miri soltanto a rendere più agevole lo svolgimento dell'attività amministrativa dell'organo richiedente. Ciò in quanto il principio di tassatività e offensività della fattispecie penale impone di interpretare restrittivamente la previsione incriminatrice, la quale non può essere estesa a condotte meramente strumentali all'esercizio dei poteri di vigilanza e controllo dell'autorità, quando siano agevolmente realizzabili modalità alternative per il raggiungimento dello scopo istituzionale. In tali ipotesi, infatti, difetta il nesso di immediata correlazione tra il contenuto dell'ordine e la tutela dei beni giuridici (igiene, sicurezza, giustizia, ordine pubblico) sottesi alla norma penale, la quale non riguarda le modalità di svolgimento dell'attività amministrativa, ma la salvaguardia di interessi di rango superiore.