Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39655 del 10 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:39655PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna penale dell'imputato per reati di lesioni personali volontarie aggravate ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni, con conseguente obbligo di risarcimento dei danni in favore della parte civile, assume carattere di definitività qualora il giudice di legittimità rigetti il ricorso proposto dalla difesa, anche in assenza di una specifica e dettagliata motivazione in ordine al diniego delle attenuanti generiche e alla sussistenza dell'aggravante del nesso teleologico, purché tali profili siano stati adeguatamente argomentati nei precedenti gradi di giudizio. In tali casi, la genericità dei motivi di impugnazione non consente di ritenere viziata la motivazione della sentenza impugnata, la quale risulta comunque sorretta da idonee argomentazioni, anche implicite, desumibili dagli atti processuali. Pertanto, il giudice di legittimità, nel rigettare il ricorso, conferma la definitività della condanna penale e dell'obbligo risarcitorio, in assenza di vizi logico-giuridici nella motivazione della sentenza impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - rel. Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. SANDRELLI Giangiacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 41/2009 CORTE APPELLO di BARI, del 08/04/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/10/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIETRO DUBOLINO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Delehaye Enrico, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RILAVATO IN FATTO

- che con l'im…

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