Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 37591 del 2 agosto 2018

ECLI:IT:CASS:2018:37591PEN

Massima

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L'esercizio abusivo della professione medica, anche in presenza di precedenti condanne per il medesimo reato, può integrare la circostanza aggravante della recidiva reiterata, in ragione della progressione criminosa dimostrata dal reo, della sua maggiore colpevolezza e pericolosità sociale, desumibili dalla natura dei reati, dal tipo di devianza, dalla qualità e dal grado di offensività dei comportamenti, dalla distanza temporale tra i fatti e dal livello di omogeneità esistente tra loro, nonché dall'eventuale occasionalità della ricaduta. Il giudice, nel valutare la sussistenza di tale circostanza aggravante, deve effettuare un esame individualizzante della personalità del reo, senza limitarsi al mero e indifferenziato riscontro formale dell'esistenza di precedenti penali. Inoltre, il diniego del beneficio della sospensione condizionale della pena può essere adeguatamente motivato sulla base della complessiva inaffidabilità del soggetto, desunta dalla sua totale indifferenza rispetto alle precedenti vicende giudiziarie e dalla convinzione di essere all'altezza del compito svolto, senza che sia necessario dare rilievo a elementi come la confessione, l'assenza di nuove contestazioni o l'eco mediatica della vicenda, ove ritenuti non significativi alla luce della personalità dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETITTI Stefano - Presidente

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/10/2016 della Corte di appello di Torino;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere CALVANESE Ersilia;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ANGELILLIS Ciro, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe indicata, la Corte di appello di Torino confermava la sentenz…

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