Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe ai danni di società assicuratrici può essere configurato sulla base di convergenti elementi probatori, quali le ammissioni dell'imputato organizzatore, il rinvenimento presso i correi della documentazione relativa ai sinistri simulati, la ripetitività delle condotte delittuose realizzate in concorso e con ruoli intercambiabili, nonché la consapevole partecipazione di altri soggetti che, pur senza vincoli di parentela con l'organizzatore, si siano prestati a simulare sinistri inesistenti o abbiano consentito ad altri membri dell'organizzazione una copertura assicurativa plurima sul proprio veicolo, preordinata ad ulteriori condotte fraudolente. Tali elementi, valutati nel loro complesso, possono integrare la prova del vincolo associativo, anche in assenza di rapporti di parentela tra i partecipi, e giustificare l'applicazione della pena nel minimo edittale, con esclusione delle attenuanti generiche in considerazione della gravità del fatto e delle sue negative ripercussioni sul mercato assicurativo. La notifica della citazione per il giudizio di appello, effettuata mediante consegna al difensore ai sensi dell'art. 161, comma 5, c.p.p. in caso di irreperibilità dell'imputato presso il domicilio dichiarato, è legittima ove risulti che lo stesso si è trasferito senza indicare il nuovo recapito.