Consiglio di Stato sentenza n. 3322 del 2021

ECLI:IT:CDS:2021:3322SENT

Massima

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L'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive è un provvedimento dovuto e vincolato, che non richiede particolari adempimenti partecipativi, in quanto la sua adozione discende ope legis dall'accertamento della realizzazione di interventi edilizi in totale assenza dei prescritti titoli abilitativi. L'omissione della comunicazione di avvio del procedimento sanzionatorio non inficia la legittimità dell'ordinanza di demolizione, in quanto trova applicazione l'art. 21-octies della legge n. 241/1990, che prevede la non annullabilità dell'atto adottato in violazione delle norme sul procedimento, qualora il suo contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso da quello concretamente adottato. Inoltre, il provvedimento con cui viene ingiunta la demolizione di un immobile abusivo, per la sua natura vincolata e rigidamente ancorata al ricorrere dei relativi presupposti di fatto e di diritto, non necessita di una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse, diverse da quelle inerenti al ripristino della legalità violata, che impongono la rimozione dell'abuso. Il lungo lasso di tempo trascorso dalla commissione dell'abuso e l'inerzia dell'amministrazione non sono di per sé idonei a ingenerare l'affidamento incolpevole del privato, tale da imporre all'amministrazione l'onere aggiuntivo di motivare il provvedimento demolitorio con l'individuazione di un interesse pubblico diverso dal mero ripristino della legalità violata, idoneo a giustificare il sacrificio del contrapposto interesse privato. Pertanto, in assenza del rilascio di qualsivoglia titolo edilizio, l'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive, accertate in totale assenza dei prescritti titoli abilitativi, è un provvedimento dovuto e vincolato, che non richiede una particolare motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse che ne impongono l'adozione, né è inficiato dall'omissione della comunicazione di avvio del procedimento sanzionatorio.

Sentenza completa

Pubblicato il 26/04/2021

N. 03322/2021REG.PROV.COLL.

N. 06254/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6254 del 2014, proposto da
Nicola D'Amico, rappresentato e difeso dall'avvocato Fabio Orefice, con domicilio eletto presso lo studio Luigi Napolitano in Roma, via Girolamo Da Carpi n.6;

contro

Comune di Amorosi non costituito in giudizio;

nei confronti

Francesco D'Amico, Maria Lombardi, Marinella D'Amico, rappresentati e difesi dall'avvocato Luigi Guarino, con domicilio eletto presso lo studio Antonio Barile in Roma, via Ottaviano n. 66;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania (Sezione Sesta) n. 00070/2014, resa t…

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