Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33121 del 25 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:33121PEN

Massima

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Il reato di diffamazione è configurabile anche quando l'offesa è contenuta in una missiva indirizzata a più destinatari, tra cui la persona offesa, in quanto la non contestualità del recepimento delle offese e la conseguente maggiore diffusione della stessa integrano gli estremi del reato di diffamazione e non quello di ingiuria. Ai fini della configurabilità del reato di diffamazione, non rileva la soggettiva percezione negativa che l'agente abbia avuto del comportamento della persona offesa, essendo necessaria una valutazione oggettiva della contrarietà di tale comportamento alla civile convivenza, secondo i canoni della normalità sociale. Pertanto, la mera ricezione da parte dell'imputato di una diffida da parte del legale della persona offesa non può essere considerata un comportamento provocatorio tale da integrare l'esimente della provocazione, rientrando tale condotta nella normale dinamica delle controversie legali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/1/2020 del Tribunale di Fermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Luca Pistorelli;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Tassone Kate, che ha concluso per l'annullamento con rinvio limitatamente all'esimente della provocazione e per il rigetto del ricorso nel resto;
udito per la parte civile l'avv. (OMISSIS), c…

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