Cassazione penale Sez. III sentenza n. 45280 del 12 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:45280PEN

Massima

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Il giudice, nel disporre o confermare una misura cautelare personale fondata sul pericolo di reiterazione di reati della stessa specie, deve motivare in modo specifico e approfondito circa la sussistenza dei requisiti di concretezza e attualità di tale pericolo, desumibili dalle modalità e circostanze del fatto, dalla personalità dell'indagato o imputato e dai suoi precedenti penali, senza poter dedurre automaticamente l'esistenza di tali requisiti dalla sola gravità del titolo di reato contestato. In particolare, il decorso di un significativo lasso di tempo dalla commissione dei fatti impone al giudice un rigoroso obbligo di motivazione in ordine all'attualità e all'intensità delle esigenze cautelari, non potendo presumersi automaticamente il persistere di un concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FRANCO Amedeo - Presidente

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza pronunciata dal Tribunale del riesame di Trieste in data 26/5/2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere Dott. MENGONI Enrico;
sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 26/5/2015, il Tribunale del riesame di Trieste rigettava l'ap…

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