Il sequestro preventivo di un bene può essere legittimamente disposto quando: a) è astrattamente configurabile un reato; b) sussiste un rapporto di pertinenzialità tra il bene e il reato ipotizzato, inteso in senso ampio come qualsiasi cosa sulla quale o per mezzo della quale il reato è stato commesso, o che ne costituisce il prezzo, il prodotto o il profitto, nonché quelle legate indirettamente alla fattispecie criminosa; c) la libera disponibilità del bene da parte di chi lo detiene può aggravare le conseguenze del reato o agevolare la commissione di altri reati. Tali requisiti sono soddisfatti anche nel caso in cui l'attività produttiva sia esercitata in assenza delle necessarie autorizzazioni amministrative, come quelle per effettuare scarichi idrici ed emissioni inquinanti in atmosfera, e siano stati riscontrati irregolarità nella gestione dei rifiuti, in quanto la prosecuzione dell'attività non autorizzata e irregolare può aggravare le conseguenze del reato ipotizzato. Il provvedimento di sequestro preventivo deve essere adeguatamente motivato in ordine alla sussistenza dei suddetti presupposti, senza che sia necessario un approfondito esame della fondatezza dell'ipotesi accusatoria, essendo sufficiente la mera astratta configurabilità del reato.