Il beneficiario di un contributo pubblico per l'acquisto di un'abitazione, che non abbia occupato in modo stabile ed effettivo l'immobile agevolato, è soggetto alla revoca del contributo e alla restituzione dello stesso, maggiorato di interessi e sanzioni, ai sensi dell'art. 65, comma 1, lett. b), della legge provinciale n. 13 del 1998. Tale sanzione si applica anche nel caso in cui il beneficiario abbia formalmente trasferito la propria residenza anagrafica nell'immobile agevolato, ma tale trasferimento risulti strumentale al conseguimento dell'agevolazione e non corrispondente alla reale occupazione stabile ed effettiva dell'abitazione. La violazione del vincolo di destinazione dell'immobile agevolato al fabbisogno abitativo primario del beneficiario e del suo nucleo familiare, prevista dalla citata disposizione, è considerata una "contravvenzione al vincolo sociale" che comporta la revoca dell'agevolazione, a prescindere dall'eventuale cessione non autorizzata dell'uso dell'immobile a terzi, sanzionata in modo meno grave dall'art. 65, comma 3, lett. a), della medesima legge. Pertanto, in presenza dell'accertata mancata occupazione stabile ed effettiva dell'abitazione agevolata da parte del beneficiario, trova applicazione la sanzione più grave della revoca del contributo, non essendo necessario verificare anche l'ulteriore fattispecie della cessione non autorizzata a terzi, in quanto assorbita dalla prima violazione.