Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25069 del 25 giugno 2024

ECLI:IT:CASS:2024:25069PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare di arresti domiciliari può essere legittimamente disposto nei confronti di un soggetto gravemente indiziato di aver partecipato attivamente a una rissa aggravata e a lesioni personali aggravate, commesse in occasione di scontri tra tifoserie di squadre di calcio, qualora emerga dalla motivazione del giudice una concreta e attuale pericolosità sociale dell'indagato, desumibile non solo dai suoi precedenti penali, ma anche dalle modalità particolarmente violente e diffusive della condotta, dall'uso di armi improprie, dalla durata non esigua dei tafferugli e dall'accanimento dimostrato contro le persone rimaste a terra, tali da configurare una pervicace propensione all'uso di violenza fisica idonea a mettere in pericolo l'incolumità altrui, non circoscritta al solo ambito sportivo. In tale contesto, il giudice può ritenere inidonea a neutralizzare le esigenze cautelari l'emissione di un provvedimento DASPO, considerata la possibilità per l'indagato di partecipare comunque ai cortei delle frange violente dei sostenitori, anche attraverso modalità di travisamento della persona. Inoltre, ai fini della valutazione dell'adeguatezza della misura cautelare degli arresti domiciliari, il giudice può legittimamente rilevare l'assenza di una condizione di "assoluta indigenza" dell'indagato, quale presupposto per l'autorizzazione all'allontanamento dal luogo di esecuzione della misura per esigenze lavorative, ove tale condizione non risulti suffragata da idonee allegazioni documentali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da:

Dott. MICCOLI ((omissis)) - Presidente

Dott. MASINI Tiziano - Relatore

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Mo.Al. nato a T il (omissis)
avverso l'ordinanza del 19/02/2024 del Trib. Libertà di L'Aquila
udita la relazione svolta dal ((omissis));
il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, dr. ((omissis)), ha depositato conclusioni scritte, con cui ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il provvedimento impugnato è l'ordinanza del Tribunale del riesame di L'Aquila del 19 febbraio 2024, che ha confermato l'ordinanza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Teramo, a sua volta applicativa della …

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