Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 51597 del 2 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:51597PEN

Massima

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Il reato di resistenza a pubblico ufficiale si configura quando la condotta dell'agente, anche se non materialmente impedisce l'azione del pubblico ufficiale, è idonea a opporvisi efficacemente, come nel caso di minacce, esibizione di documenti contraffatti e tentativi di divincolarsi. Ai fini della continuazione tra più reati, è necessario che le singole violazioni costituiscano parte integrante di un unico programma criminoso deliberato fin dall'inizio per il conseguimento di un determinato fine, circostanza che non ricorre quando la successione degli episodi criminosi, pur nella contiguità spazio-temporale e nel nesso funzionale tra i distinti reati, rivela l'occasionalità di uno di essi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/01/2016 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/10/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANGELO COSTANZO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. MARIA GIUSEPPINA FODARONI che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con sentenza n. 486/2016, la Corte di appello di Milano ha confermato la c…

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