Il provvedimento amministrativo che inibisce la prosecuzione di un'attività di somministrazione di alimenti e bevande svolta mediante un rimorchio mobile collocato su area privata è legittimo, in quanto tale attività non rientra nella disciplina del commercio su aree pubbliche di cui alla L.R. n. 18/1995, ma è soggetta alle disposizioni urbanistico-edilizie previste dal D.P.R. n. 380/2001 per l'installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, utilizzati come ambienti di lavoro. Tali manufatti, anche se destinati ad un uso solo stagionale, non possono essere considerati diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee, essendo invece funzionali al soddisfacimento di esigenze permanenti nel tempo, con conseguente necessità del permesso di costruire. L'omessa indicazione specifica delle norme urbanistiche ritenute applicabili non inficia la legittimità del provvedimento, trattandosi di mera irregolarità formale, in quanto il regime giuridico applicabile alla fattispecie è comunque evincibile dalla disamina della stessa. Inoltre, l'art. 10-bis della L. n. 241/1990 sulla comunicazione di avvio del procedimento non è applicabile all'esercizio dei poteri successivi alla presentazione di una S.C.I.A., non essendo questa equiparabile ad un'istanza di provvedimento amministrativo. Infine, l'eventuale precedente inerzia dell'amministrazione rispetto ad analoga segnalazione non può determinare un vizio di eccesso di potere per contraddittorietà o disparità di trattamento, in quanto l'attività amministrativa successivamente esercitata risulta comunque vincolata e legittima.