Il Comune non può annullare in autotutela un'autorizzazione edilizia per l'apertura di un passo carrabile e di passi pedonali, rilasciata in conformità al nulla-osta della Provincia, che abbia applicato la deroga di cui all'art. 22, comma 9, del Codice della strada, prevedendo specifiche prescrizioni costruttive volte a garantire la sicurezza della circolazione, ove il fondo risulti altrimenti intercluso e non sussista un prevalente interesse pubblico all'annullamento rispetto ai contrapposti interessi privati al mantenimento dell'atto. Infatti, il Comune non può sindacare la valutazione dell'Autorità competente in materia di sicurezza stradale, che ha ritenuto il progetto compatibile con l'interesse pubblico, imponendo prescrizioni mirate a ridurre i rischi, in applicazione della citata disposizione derogatoria. Pertanto, l'annullamento in autotutela dell'autorizzazione edilizia, disposto dal Comune sulla base di un erroneo presupposto di contrasto con il nulla-osta provinciale, è illegittimo per difetto dei presupposti di cui all'art. 21-nonies della legge n. 241 del 1990, in particolare per mancanza di un motivato giudizio di prevalenza dell'interesse pubblico all'annullamento rispetto ai contrapposti interessi privati.