Il mutamento di destinazione d'uso di un immobile, senza la realizzazione di opere edilizie, è disciplinato dall'art. 16 della legge regionale n. 15 del 2008 e non dall'art. 15 della medesima legge, che si applica invece agli interventi di nuova costruzione eseguiti in assenza di titolo abilitativo. Pertanto, qualora l'amministrazione comunale abbia erroneamente applicato l'art. 15 anziché l'art. 16, il provvedimento sanzionatorio che ne consegue, ivi compresa l'ingiunzione alla rimessione in pristino, deve essere annullato, in quanto la normativa ratione temporis applicabile (legge n. 10/1977) prevedeva solo sanzioni pecuniarie e non anche la demolizione. L'accertamento dell'abuso edilizio, in assenza di opere, non può comportare l'acquisizione gratuita dell'immobile al patrimonio comunale, essendo tale sanzione prevista solo per gli interventi di nuova costruzione in totale difformità o con variazioni essenziali.