La ristrutturazione edilizia mediante demolizione e ricostruzione di un immobile è ammissibile solo se la nuova costruzione rispetta fedelmente la sagoma, le superfici e i volumi preesistenti, senza alcuna modifica sostanziale. Pertanto, qualora il progetto di ricostruzione presenti differenze significative rispetto allo stato di fatto originario, in termini di altezza, volume, sagoma e sedime, tale intervento non può essere qualificato come ristrutturazione, ma richiede il rilascio di un nuovo titolo edilizio. Ciò in quanto la normativa vigente, in particolare l'art. 3 del D.P.R. 380/2001 e l'allegato alla L.R. 31/2002, prevede che nella ristrutturazione edilizia mediante demolizione e ricostruzione sia necessaria la fedele ricostruzione dell'edificio preesistente, senza possibilità di compensazioni volumetriche tra fabbricati diversi. Tali requisiti di identità di sagoma, superfici e volumi non possono essere derogati in base a disposizioni regolamentari locali, come l'art. 4.6.B del Regolamento Edilizio del Comune di Ferrara, che ammette compensazioni di volume modificative della sagoma fuori terra preesistente. Pertanto, il rilascio di un permesso di costruire in variante, senza il previo annullamento del titolo originario e l'adozione di un nuovo provvedimento, è illegittimo qualora le modifiche apportate al progetto siano sostanziali e non meramente accessorie.