Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11423 del 24 marzo 2021

ECLI:IT:CASS:2021:11423PEN

Massima

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Il possesso di un documento d'identità contraffatto recante la fotografia del possessore con false generalità costituisce elemento sufficiente a dimostrare la partecipazione del soggetto alla contraffazione del documento, in quanto la presenza della fotografia del possessore presenta una considerevole efficacia indiziaria in ordine alla condotta di concorso nella contraffazione. La graduazione della pena, anche in relazione agli aumenti ed alle diminuzioni previsti per le circostanze aggravanti ed attenuanti, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il quale è tenuto a dare conto dell'impiego dei criteri di cui all'articolo 133 c.p. con espressioni del tipo "pena congrua", "pena equa" o "congruo aumento", senza necessità di una specifica e dettagliata spiegazione del ragionamento seguito, salvo il caso in cui la pena sia di gran lunga superiore alla misura media di quella edittale. Il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche può essere legittimamente motivato dal giudice con l'assenza di elementi o circostanze di segno positivo, a maggior ragione dopo la riforma dell'articolo 62-bis, per effetto della quale non è più sufficiente il solo stato di incensuratezza dell'imputato ai fini della concessione della diminuente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/06/2019 della Corte di Appello di Potenza;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;.
udita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE RICCARDI;
udite e lette le richieste scritte ai sensi del Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137, articolo 23, comma 8, del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Giordano Luigi, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITE…

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