Cassazione penale Sez. V sentenza n. 55820 del 14 dicembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:55820PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni appartenenti a terzi estranei alla condotta criminosa è ammissibile solo quando tali beni siano effettivamente collegati all'attività delittuosa dell'imputato, essendo necessaria un'adeguata motivazione da parte del giudice in ordine agli elementi indicativi della piena disponibilità delle somme da parte dell'indagato. Il difensore del terzo interessato alla restituzione dei beni sequestrati, diverso dall'imputato o indagato, necessita di procura speciale per proporre ricorso per cassazione avverso il provvedimento di sequestro, non essendo sufficiente il mandato generico conferito in sede di riesame, in quanto la sua posizione processuale è nettamente distinta da quella dell'indagato o imputato, essendo portatore di interessi civilistici e non soggetto all'azione penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
nel procedimento a carico di questi ultimi;
avverso l'ordinanza del 03/01/2017 del TRIB. LIBERTA' di BRESCIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa MICCOLI GRAZIA;
lette/sentite le conclusioni del P.G..
Il Procuratore Generale, nella persona del Dott. MAZZOTTA Gabriele, ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 16 febbraio 2017 …

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