Cassazione penale Sez. I sentenza n. 45592 del 29 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:45592PEN

Massima

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La confisca di beni può legittimamente colpire anche quelli acquisiti in precedenza rispetto all'accertata appartenenza mafiosa del proposto, purché risulti la sproporzione tra il valore dei beni e i redditi leciti del nucleo familiare. L'evasione fiscale, in quanto forma di illecito arricchimento, non può essere invocata per giustificare la legittima provenienza dei beni da confiscare. La simulazione del prezzo di acquisto e della donazione da parte dei genitori, in assenza di effettive tracce dei movimenti di denaro, legittima l'accertamento giudiziale della natura fittizia di tali atti, consentendo di ritenere i beni acquisiti in modo sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. La motivazione del provvedimento di confisca, se logica e coerente, non è censurabile in sede di legittimità per vizio di motivazione, salvo i casi di motivazione apparente o incomprensibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO Maria Cristi - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. DI TOMASSI M. Stefania - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffael - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. CA. CA. N. IL (OMESSO);

2) NI. LI. MA. PI. N. IL (OMESSO);

avverso il decreto n. 56/2007 CORTE APPELLO di PALERMO, del 13/05/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO ZAMPETTI;

lette le conclusioni del PG Dott. SALVI G. che ha chiesto il rigetto del ricorso.

OSSERVA

1. Con decreto in data 13.05.2009 la Corte d'appello di Palermo integralmente confermava, nei confronti dei coniugi Di. Ca. Ca. e Ni. Li. Ma. Pi.…

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