Consiglio di Stato sentenza n. 243 del 2016

ECLI:IT:CDS:2016:243SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di rimozione di impianti pubblicitari installati presso i mercati comunali, adottato dal Comune in assenza di comunicazione di avvio del procedimento, è legittimo quando sussistano ragioni di celerità connesse all'esigenza di tutelare l'incolumità pubblica, come nel caso di segnalazioni di pericolo da parte della polizia municipale. La revoca dell'autorizzazione all'installazione degli impianti, intervenuta tra il Comune e l'associazione titolare del contratto, non costituisce il presupposto giuridico del provvedimento di rimozione, che può essere adottato anche in seguito alla disdetta del contratto da parte dell'associazione. Il principio di trasparenza non impone una motivazione particolareggiata sulla pericolosità degli impianti, essendo sufficiente il richiamo alle segnalazioni di pericolo provenienti dalla polizia municipale e da altre fonti. L'assenza di comunicazione dell'avvio del procedimento non determina l'illegittimità del provvedimento finale quando sussistano ragioni di celerità connesse all'esigenza di tutelare l'incolumità pubblica, indipendentemente dalla durata complessiva del procedimento.

Sentenza completa

N. 06876/2006
REG.RIC.

N. 00243/2016REG.PROV.COLL.

N. 06876/2006 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6876 del 2006, proposto dalla Nevada Pubblicità s.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dapprima dall’avvocato Luciana Rostelli e poi dagli avvocati Cataldo Giuseppe Salerno e Aldo Fera, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Aldo Fera, in Roma, Lungotevere Marzio, n. 3;

contro

il Comune di Milano, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Antonella Fraschini, Raffaele Izzo e Maria Rita Surano, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Raffaele Izzo in Roma, Lungotevere Marzio, n. 3;

nei confronti di<…

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