Consiglio di Stato sentenza n. 5307 del 2014

ECLI:IT:CDS:2014:5307SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il silenzio serbato dall'amministrazione comunale sull'istanza di concessione edilizia in sanatoria presentata dal privato deve essere qualificato come provvedimento tacito di rigetto, con conseguente onere per il privato di impugnare tale silenzio-diniego nel termine di decadenza di sessanta giorni, senza che l'amministrazione sia tenuta a pronunciarsi espressamente sul diniego prima di adottare l'ordinanza di demolizione delle opere edilizie realizzate senza titolo abilitativo. Infatti, il legislatore ha stabilito che il procedimento penale per il reato edilizio resta sospeso per il termine di sessanta giorni dalla presentazione della domanda di sanatoria, al fine di consentire la definizione della relativa procedura amministrativa, la quale, in mancanza di provvedimento espresso entro il predetto termine, si intende conclusa con silenzio-rigetto, senza che l'amministrazione debba adottare un ulteriore atto di diniego prima di procedere alla demolizione. Pertanto, decorso inutilmente il termine di sessanta giorni dalla presentazione della domanda di concessione in sanatoria, senza che l'amministrazione si sia pronunciata, il privato è onerato di impugnare il silenzio-rigetto formatosi, mentre l'amministrazione può legittimamente adottare l'ordinanza di demolizione, senza dover prima emettere un provvedimento espresso di diniego della domanda di sanatoria.

Sentenza completa

N. 11663/2003
REG.RIC.

N. 05307/2014REG.PROV.COLL.

N. 11663/2003 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 11663 del 2003, proposto dal Comune di Rapino, in persona del Sindaco
pro tempore
,
rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il signor ((omissis)) in Roma, via Nizza, n. 63;

contro

La s.r.l. Sagifur, in persona del legale rappresentante in carica, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso l’avvocato ((omissis)) in Roma, via ((omissis)), n. 2;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. Abruzzo, Sez. di Pescara, n. 194/2003, resa tra le parti, concernente una ingiunzione a demolire entro 90 gg. opere edilizie realiz…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.