Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9950 del 22 marzo 2022

ECLI:IT:CASS:2022:9950PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il tentativo di estorsione aggravato dalla finalità di agevolare l'associazione mafiosa è configurabile quando la condotta del soggetto, pur non essendo materialmente posta in essere con il metodo mafioso, risulta comunque idonea a sfruttare il vincolo associativo e la forza di intimidazione del sodalizio criminale per coartare la volontà della vittima. A tal fine, rilevano elementi quali l'esplicito riferimento all'appartenenza all'organizzazione criminale, l'evocazione della sua forza e della necessità per la vittima di "mettersi a posto", nonché l'intento di rafforzare l'associazione mafiosa locale attraverso l'attività estorsiva. La valutazione dell'idoneità coercitiva della minaccia deve essere effettuata secondo un giudizio ex ante, a prescindere dall'effettiva capacità di condizionamento della volontà della persona offesa, che può aver trovato il coraggio di respingere la richiesta. L'aggravante di cui all'art. 416-bis.1 c.p. è compatibile con la posizione di appartenenza del soggetto all'associazione mafiosa, in quanto un membro del sodalizio criminoso può porre in essere una condotta estorsiva non aggravata dal metodo o dalla finalità di agevolare l'associazione. Il diniego delle attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato sulla base di elementi quali l'assenza di segni positivi, la negativa personalità dell'imputato e la gravità oggettiva della condotta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA Giovanna - Presidente

Dott. BORSELLINO Maria - rel. Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. SALEMME ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato (OMISSIS);
avverso la sentenza resa il 26 novembre 2019 dalla CORTE di APPELLO di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MARIA DANIELA BORSELLINO;
sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore, Dr. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Napoli ha confermat…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.