Cassazione penale Sez. I sentenza n. 3652 del 30 gennaio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:3652PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La partecipazione ad un'associazione di stampo mafioso deve essere provata attraverso elementi concreti e attuali, non essendo sufficiente il mero riferimento a condotte pregresse o a mere intenzioni di rientrare nell'organizzazione criminale una volta scarcerati. Inoltre, il coinvolgimento di un soggetto in un episodio estorsivo non può essere automaticamente desunto dal suo precedente ruolo di esattore del "pizzo" per conto del sodalizio mafioso, qualora emergano circostanze che inducano a dubitare della veridicità dell'attribuzione del fatto al medesimo soggetto da parte del concorrente nel reato. La valutazione della prova deve essere effettuata in modo rigoroso, senza trascurare elementi di fatto che possano incidere sulla credibilità e attendibilità delle dichiarazioni accusatorie, anche quando provengano da collaboratori di giustizia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. CAIAZZO Luigi Pietro - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - rel. Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Pubblico ministero in persona del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Caltanissetta;

avverso l'ordinanza in data 14.6.2011 del Tribunale di Caltanissetta;

nei confronti di:

(OMESSO), nato il (OMESSO);

visti gli atti, il provvedimento impugnato, il ricorso;

udita la relazione fatta dal consigliere M. Stefania Di Tomassi;

udito il Sostituto Procuratore generale Dott.…

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