Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3653 del 29 gennaio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:3653PEN

Massima

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Il pubblico funzionario che, nell'esercizio dei propri poteri discrezionali, accetta una remunerazione indebita da un privato per favorirne gli interessi, in violazione dei doveri d'ufficio, integra il reato di corruzione propria, anche qualora l'atto compiuto realizzi astrattamente l'interesse pubblico, poiché l'accettazione della dazione indebita comporta il condizionamento dell'esercizio del potere discrezionale a vantaggio del privato corruttore, con conseguente pregiudizio dell'imparzialità e del buon andamento della pubblica amministrazione. Ciò anche qualora il pubblico funzionario non abbia il potere decisionale finale sull'atto, essendo sufficiente che egli abbia di fatto il potere di orientare e condizionare le scelte aziendali in favore del privato. Il momento consumativo del reato di corruzione si perfeziona con l'effettiva dazione o ricezione dell'utilità indebita, indipendentemente dalla precedente conclusione del patto corruttivo, sicché la competenza territoriale spetta al giudice del luogo in cui si è realizzata tale dazione o ricezione. La determinazione della pena, nel rispetto dei criteri di cui agli artt. 132 e 133 c.p., rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui decisione è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SESTA SEZIONE

Composta da

Dott. RICCIARELLI Massimo - Presidente-

Dott. ROSATI Martino - Relatore -

Dott. VIGNA Maria Sabina - Consigliere -

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere -

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere -

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Sa.En., nato a B il (Omissis)
avverso la sentenza dell'11/10/2022 della Corte di appello di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dai Consigliere Martirio Rosati;
udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Roberto Aniello, che ha chiesto il rigetto del ricorso o l'annullamento senza rinvio della sentenza, nel caso di maturata prescrizione del reato;
uditi i difensori delle parti civili, avv. Ca.Fr. per "RAI Radiote…

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