Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24770 del 1 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:24770PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il delitto di estorsione è configurabile quando l'agente, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, costringe la persona offesa, mediante minaccia, a consegnare una somma di denaro, anche se tale somma era stata previamente pattuita come corrispettivo di una prestazione sessuale non eseguita per rifiuto del cliente. In tali casi, la condotta dell'agente non può essere riqualificata in violenza privata, in quanto il danno provocato alla persona offesa ha natura patrimoniale. La credibilità soggettiva e l'attendibilità intrinseca delle dichiarazioni della persona offesa, adeguatamente motivate dal giudice, possono da sole fondare l'affermazione della responsabilità penale dell'imputato, anche in assenza di ulteriori riscontri probatori. Il principio di diritto è che l'estorsione è configurabile quando l'agente, mediante minaccia, costringe la vittima a consegnare una somma di denaro non dovuta, anche se precedentemente pattuita come corrispettivo di una prestazione illecita, in quanto il danno subito dalla persona offesa è di natura patrimoniale e non può essere riqualificato in violenza privata. Le dichiarazioni della persona offesa, se ritenute credibili e attendibili dal giudice, possono da sole fondare la responsabilità penale dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. BORSELLINO Maria D. - rel. Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/02/2016 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MARIA DANIELA BORSELLINO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
sentito l'avv. (OMISSIS), nominato di fiducia, che ha insistito nei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO E …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.