Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43546 del 20 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:43546PEN

Massima

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Il dolo eventuale è configurabile nel reato di ricettazione quando l'agente ha consapevolmente accettato il rischio che la cosa acquistata o ricevuta fosse di illecita provenienza, senza limitarsi a una semplice mancanza di diligenza nel verificare tale provenienza. L'omessa o non attendibile indicazione della provenienza della cosa ricevuta è rivelatrice della volontà di occultamento, logicamente spiegabile con un acquisto in mala fede, e integra l'elemento soggettivo del reato. Il giudice di merito può fondare l'accertamento della responsabilità e la qualificazione giuridica del fatto sulla mancata indicazione da parte dell'imputato delle concrete modalità attraverso le quali è entrato in possesso della cosa di provenienza furtiva, nonché sulla contraddittorietà delle sue difese.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - rel. Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3373/2009 CORTE APPELLO di MILANO, del 23/10/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/07/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SERGIO BELTRANI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. PRATOLA Gianluigi, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

rilevata la regolarita' degli avvisi di rito.

RITENUTO IN FATTO

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