Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Salerno sentenza n. 10 del 2013

ECLI:IT:TARSA:2013:10SENT

Massima

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L'acquisizione al patrimonio comunale di un'opera edilizia abusiva e dell'area sottostante e circostante non è impedita dalla circostanza che l'immobile sia stato sottoposto a sequestro penale, essendo onere dell'interessato chiedere il dissequestro all'autorità giudiziaria competente per poter dare esecuzione all'ingiunzione di demolizione; pertanto, l'inerzia dell'interessato non costituisce motivo idoneo a impedire l'acquisizione di diritto del bene al patrimonio comunale. Il Comune può legittimamente procedere all'acquisizione coattiva dell'opera abusiva e dell'area di sedime, indipendentemente dalla pendenza di un procedimento penale, in quanto l'esecuzione della demolizione rientra nell'ambito dei poteri di autotutela esecutiva dell'amministrazione, finalizzati alla repressione degli abusi edilizi e alla tutela dell'ordine urbanistico. L'acquisizione al patrimonio comunale dell'immobile abusivo e dell'area di sedime rappresenta uno strumento di reazione dell'amministrazione all'inottemperanza dell'ordine di demolizione, che consente di ripristinare la legalità violata e di evitare il protrarsi di una situazione di abuso edilizio. Tale acquisizione non richiede alcuna previa pronuncia giurisdizionale, essendo sufficiente l'adozione di un provvedimento amministrativo che accerti l'abusività dell'opera e disponga l'acquisizione del bene, fermo restando il diritto del proprietario di impugnare tale provvedimento dinanzi al giudice amministrativo. L'inerzia del privato nell'esecuzione dell'ordine di demolizione non può essere invocata come motivo ostativo all'acquisizione, in quanto ciò equivarrebbe a riconoscere al privato un potere di veto sull'esercizio dei poteri di autotutela dell'amministrazione, vanificando la finalità di ripristino della legalità urbanistica perseguita dalla normativa in materia edilizia.

Sentenza completa

N. 01203/2006
REG.RIC.

N. 00010/2013 REG.PROV.COLL.

N. 01203/2006 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

sezione staccata di Salerno (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

Sul ricorso numero di registro generale 1203 del 2006 proposto da:
- ((omissis)), rappresentata e difesa dall’avv. ((omissis)) ed elettivamente domiciliata presso lo studio dell’avv. E.M. Caprio, in ((omissis)) n. 126;

contro

- Comune di Vibonati, in persona del sindaco pro tempore, non costituitosi in giudizio;

per l'annullamento

a) dell’ordinanza prot. n. 3596 del 26 aprile 2006, del responsabile dell’Ufficio tecnico, con il quale il Comune di Vibonati ha disposto l’acquisizione al proprio patrimonio del prefabbricato realizzato abusivamente, sulla particella n. 370 del foglio di mappa n. 17 e dell…

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