Cassazione penale Sez. III sentenza n. 13901 del 7 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:13901PEN

Massima

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Il pagamento integrale del debito tributario, effettuato prima della dichiarazione di apertura del dibattimento, costituisce causa di non punibilità per alcuni reati tributari, mentre per altri reati rappresenta una circostanza attenuante a effetto speciale o un presupposto per l'accesso al rito del patteggiamento. Tale differenziazione normativa, pur determinando un diverso trattamento sanzionatorio, non presenta profili di manifesta irragionevolezza, in quanto giustificata dalla diversa natura e gravità delle condotte illecite previste dal Decreto Legislativo n. 74 del 2000. Infatti, il maggior disvalore delle fattispecie penali caratterizzate da artifici fraudolenti, come l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, legittima un regime applicativo più rigoroso rispetto alle ipotesi di mero inadempimento dichiarativo, per le quali il legislatore ha valorizzato maggiormente la spontaneità e tempestività dell'iniziativa del contribuente-imputato nel sanare il debito tributario. La scelta legislativa di modulare diversamente gli effetti del pagamento del debito in relazione alla diversa natura dei reati tributari contemplati dal Decreto Legislativo n. 74 del 2000 non presenta quindi profili di incostituzionalità, risultando coerente con la differente gravità delle condotte illecite.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04-06-2019 del G.U.P. presso il Tribunale di Mantova;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa FILIPPI Paola, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito per il ricorrente l'avvocato (OMISSIS), che si riportava al ricorso e ne chiedeva l'accoglimento.

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