Il vincolo di tutela storico-artistica di un edificio non impedisce in via assoluta l'esecuzione di interventi finalizzati all'eliminazione delle barriere architettoniche, purché tali interventi non comportino un "serio pregiudizio" per il bene culturale tutelato. L'amministrazione è tenuta a motivare in modo "rafforzato" il diniego di autorizzazione, evidenziando in modo specifico la natura e la serietà del pregiudizio che l'intervento proposto arrecherebbe al bene culturale, in relazione alle caratteristiche che ne giustificano la tutela. Il mancato assolvimento di tale onere motivazionale, con riferimento alle concrete modifiche progettuali apportate per conformarsi ai rilievi precedentemente formulati dall'amministrazione, determina l'illegittimità del provvedimento di diniego. L'interesse all'eliminazione delle barriere architettoniche è riconosciuto in via generale ai singoli condomini, a prescindere dalla presenza di soggetti disabili nel condominio, in quanto attiene all'obiettiva attitudine dell'edificio ad essere fruito da parte di qualsiasi soggetto.