Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11832 del 18 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:11832PEN

Massima

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Il beneficio della liberazione anticipata, previsto dall'art. 54 O.P., è concesso al condannato a pena detentiva che abbia dato prova di partecipazione all'opera di rieducazione, valutata con riferimento alla corretta condotta carceraria e ai risultati dell'obbligatorio trattamento individuale nel corso del semestre considerato, senza che possano rilevare elementi di fatto e circostanze, comunque negative, risalenti a tempi estranei alla detenzione e ad essa anteriori, ancorché prodromici alla carcerazione, in quanto incongruamente da essi non possono desumersi elementi di valutazione rispetto a comportamenti non ancora posti in essere e dal cui giudizio soltanto possono derivare motivate giustificazioni all'accoglimento ovvero al rigetto dell'istanza del detenuto. Il provvedimento di rigetto del beneficio fondato su tali elementi anteriori alla detenzione è pertanto viziato da motivazione illogica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FU. CO. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 01/07/2008 TRIB. SORVEGLIANZA di TORINO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONITO FRANCESCO MARIA SILVIO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. BUA F., che ha chiesto l'accoglimento del ricorso con rinvio previo annullamento.

La Corte:

OSSERVA

Fu. Co. ricorre a questa Corte di legittimita' per l'annullamento dell'ordinanz…

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