Cassazione penale Sez. II sentenza n. 17423 del 23 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:17423PEN

Massima

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Il reato di truffa aggravata in danno dello Stato si configura quando l'agente, mediante artifici consistenti nella reiterata rappresentazione di una condizione patologica tale da impedire la prestazione lavorativa, induce in errore l'amministrazione pubblica erogante, percependo indebitamente emolumenti a fronte di un'attività lavorativa svolta abusivamente altrove, a prescindere dall'effettiva sussistenza di una pregressa patologia che giustifichi l'assenza dal lavoro, la quale richiede un autonomo accertamento da parte del datore di lavoro. Ai fini della configurabilità del reato, non rileva la qualificazione giuridica attribuita a precedenti procedimenti penali conclusi con la messa alla prova dell'imputato, in quanto tale modalità di definizione del giudizio non implica un riconoscimento di colpevolezza, ma rappresenta una scelta alternativa al processo penale. Inoltre, la mancata concessione di circostanze attenuanti generiche può essere giustificata dalla rilevata intensità del dolo, desunta dalle modalità dell'azione delittuosa, e dall'assenza di elementi positivi idonei a indurre a una mitigazione della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. DE SANTIS ((omissis)) - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/03/2018 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SARACO ANTONIO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa COCOMELLO ASSUNTA;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
- 1. Con la sentenza del 29 marzo 2018 oggi impugnata, la Corte di appello di Palermo h…

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