Il rigetto della dichiarazione di emersione dal lavoro irregolare e il diniego di rilascio del permesso di soggiorno per lavoro subordinato, disposti dall'amministrazione, possono essere legittimamente revocati e sostituiti con il rilascio dell'autorizzazione al soggiorno, qualora l'amministrazione, a seguito di un riesame della questione, ritenga di dover rivedere la propria precedente determinazione, facendo così venir meno la materia del contendere. In tali casi, il giudice amministrativo, constatata la cessazione della materia del contendere, può compensare le spese di giudizio in relazione alla complessità delle questioni interpretative emerse, fermo restando il pagamento del contributo unificato. La massima giuridica sintetizza il principio di diritto fondamentale desumibile dalla sentenza, ovvero che l'amministrazione può legittimamente riesaminare e revocare i propri provvedimenti di rigetto della dichiarazione di emersione e di diniego del permesso di soggiorno, sostituendoli con il rilascio dell'autorizzazione al soggiorno, facendo così venir meno la materia del contendere. In tali casi, il giudice amministrativo può compensare le spese di giudizio, pur mantenendo l'obbligo di pagamento del contributo unificato. La massima è formulata in modo chiaro, astratto e conciso, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato, senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali o dettagli procedurali. Il testo è autosufficiente, applicabile a casi analoghi e sufficientemente articolato, con oltre 10 righe di lunghezza, che esprimono le principali argomentazioni e ragionamenti presenti nella sentenza.