Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12580 del 25 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:12580PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione deve essere formulato sulla base di un'analisi approfondita della biografia giudiziaria e della condotta di vita del soggetto, valutando sia gli elementi sintomatici di una condotta delinquenziale abituale, come il coinvolgimento in attività illecite da cui il soggetto trae abituale sostentamento, sia quelli che assumono un valore particolarmente significativo, come la reiterazione di reati anche di natura associativa. Il requisito dell'attualità della pericolosità sociale deve essere accertato non in relazione al momento del giudizio di impugnazione, ma a quello originario in cui è stata applicata la misura, essendo preclusa al giudice di secondo grado la valutazione di nuove circostanze sopravvenute, le quali possono essere fatte valere solo attraverso un'istanza di revoca o modifica della misura. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei presupposti per l'applicazione di una misura di prevenzione, deve compiere un'analisi dettagliata e logicamente argomentata della pericolosità sociale del soggetto, senza limitarsi a considerazioni generiche o superficiali, ma evidenziando in modo puntuale gli elementi concreti che giustificano il giudizio di pericolosità attuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. DI TOMASSI Maria S. - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessand - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS), nato il (OMISSIS);

Avverso il decreto n. 1/2014 emesso il 04/10/2013 dalla Corte di appello di Potenza;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CENTONZE Alessandro;

Lette le conclusioni del Procuratore generale, in persona del Dott. GIALANELLA Antonio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RILEVATO IN FATTO

1. Con decreto emesso il 04/10/2013 la Corte di appello di Potenza rigettava l'appello propos…

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