Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio del proprio potere discrezionale, può legittimamente disporre la sospensione della licenza per il commercio di preziosi qualora emergano elementi che facciano ragionevolmente ritenere l'abuso del titolo da parte del titolare, come nel caso di accertamenti delle forze dell'ordine che abbiano rilevato dichiarazioni di vendita con firme disconosciute dai fornitori, disconoscimento degli oggetti ceduti e false indicazioni nei registri delle generalità dei cedenti, tali da giustificare l'adozione di tale misura di polizia, in considerazione della particolare delicatezza del settore del commercio di preziosi, per il quale è richiesta la massima diligenza e l'utilizzo di ogni utile accorgimento da parte degli operatori al fine di accertare la provenienza degli oggetti, a tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, senza che sia necessario l'indicazione specifica delle fonti di prova, essendo sufficiente il dato oggettivo dell'accertamento compiuto dagli organi di polizia, assistito da fede privilegiata.