Cassazione penale Sez. I sentenza n. 10550 del 11 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:10550PEN

Massima

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Il rifiuto di fornire le proprie generalità a pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni, anche senza l'omessa esibizione di un documento di identità, integra il reato di rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale di cui all'art. 651 c.p. Tale reato si perfeziona con il semplice rifiuto di fornire le informazioni richieste, a prescindere da una successiva collaborazione o esibizione del documento, essendo la ratio della norma quella di evitare l'intralcio all'attività della pubblica amministrazione nell'identificazione della persona. La mancata richiesta in primo grado della particolare tenuità del fatto di cui all'art. 131-bis c.p. preclude la possibilità di invocarla per la prima volta in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 02/03/2017 del TRIBUNALE di PALMI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere TERESA LIUNI;
udito il Procuratore generale, ANTONIETTA PICARDI, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 2/3/2017, il giudice monocratico del Tribunale di Palmi condannava (OMISSIS) alla pena di (uro 100 di ammenda per il reato di cui…

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