Cassazione penale Sez. II sentenza n. 40310 del 8 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:40310PEN

Massima

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Il reato di estorsione aggravata in concorso sussiste quando la richiesta di una somma di denaro, quale "prezzo" per astenersi dal partecipare ad un'asta giudiziaria e non "turbare" le aspettative del debitore esecutato di rientrare nella piena disponibilità dei beni pignorati, integra gli estremi della minaccia destinata a conseguire un ingiusto profitto con pari danno per la vittima, a prescindere dalla persona concretamente "minacciata". Infatti, l'abuso del diritto, in quanto possibile strumento di sopraffazione dell'altrui libertà di autodeterminarsi, può integrare l'estremo della minaccia, elemento necessario e sufficiente per costringere altri ad una prestazione dannosa e tale da realizzare, per l'autore, un profitto che l'ordinamento qualifica come "ingiusto", proprio perché, ad un tempo, indebito e coartato. La sussistenza del reato di estorsione aggravata in concorso non è esclusa dalla circostanza che il debitore esecutato avrebbe potuto scegliere di non versare alcunché e procedere comunque alla vendita all'asta dei beni, in quanto tale partecipazione all'asta non può rappresentare una minaccia o una coartazione della sua volontà. Inoltre, il danno ingiusto rilevante ai fini dell'estorsione non attiene alla procedura esecutiva in sé considerata, ma all'assenza di titolo alla percezione della somma richiesta da parte degli imputati. Infine, le esigenze cautelari di prevenzione sociale possono essere soddisfatte solo con la misura della custodia cautelare in carcere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro A. - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovan - rel. Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) TO. CL. N. IL (OMESSO);

2) IE. FE. N. IL (OMESSO);

3) CA. RI. N. IL (OMESSO);

4) CA. RI. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 200/2011 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 15/03/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNA VERGA;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto dei ricorsi;

Udito il difensore avv. ((omissis)) che si riporta ai motivi e ne chiede l'accoglimento…

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