Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8638 del 3 marzo 2021

ECLI:IT:CASS:2021:8638PEN

Massima

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Il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza o minaccia alla persona si distingue dal reato di estorsione essenzialmente in relazione all'elemento psicologico: nel primo, l'agente persegue il conseguimento di un profitto nella convinzione, anche se in concreto infondata, di esercitare un suo diritto, ovvero di soddisfare personalmente una pretesa che potrebbe formare oggetto di azione giudiziaria; nel secondo, invece, l'agente persegue il conseguimento di un profitto nella piena consapevolezza della sua ingiustizia. Perché si configuri il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, la pretesa arbitrariamente fatta valere dall'agente deve corrispondere esattamente all'oggetto della tutela apprestata in concreto dall'ordinamento giuridico, non risultando in alcun modo più ampia, atteso che ciò che caratterizza il reato in questione è la sostituzione, operata dall'agente, dello strumento di tutela pubblico con quello privato, e l'agente deve essere animato dal fine di esercitare un diritto con la coscienza che l'oggetto della pretesa gli possa competere giuridicamente. Inoltre, la condotta minatoria o violenta deve essere indirizzata solo ed esclusivamente nei confronti di colui o di coloro che di tale pretesa sarebbero i titolari dal lato passivo e non già anche di terzi estranei al rapporto obbligatorio all'interno del quale o dal quale si sono originate le pretese azionate o direttamente "realizzate" con modalità violente o minatorie. Quanto all'aggravante del metodo mafioso, la valutazione del giudice di merito in ordine alla sussistenza o meno di tale aggravante non è sindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti viziata da manifesta illogicità o contraddittorietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppi - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefa - Consigliere

Dott. CIANFROCCA - rel. Consigliere

Dott. COSCIONI G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PM Distrettuale di Catania;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato ad (OMISSIS);
contro l'ordinanza del Tribunale di Catania del 10.2-9.3.2020;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
letta la requisitoria del PG che ha concluso per l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato.
RITENUTO IN FATTO
1. Con provvedimento del 10.2-9.3.2020, il Tribunale di Catania ha deciso sull'is…

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