Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34490 del 20 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:34490PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nell'interpretazione e valutazione degli elementi probatori, anche di natura indiziaria, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, purché la motivazione del provvedimento risulti logica e coerente rispetto al complessivo quadro probatorio acquisito. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è limitato alla verifica della correttezza giuridica e della logicità della motivazione, senza poter procedere a una nuova valutazione del merito delle risultanze istruttorie, le quali rientrano nell'esclusiva competenza del giudice di merito. Pertanto, le censure del ricorrente che si risolvono in una mera critica dell'interpretazione data dal giudice agli elementi probatori, senza denunciare specifici travisamenti di prove, sono inammissibili in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo - Presidente

Dott. MICCOLI Graz - Rel. Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 23/11/2017 del TRIB. LIBERTA' di POTENZA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa Miccoli Grazia;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott.ssa Marinelli Felicetta che conclude per il rigetto;
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso l'ordinanza emessa il 23/11/2017 dal Tribunale di Potenza, che, rigettando la richiesta di riesame, ha confermato l'ordinanza del Giudice …

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