Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23783 del 8 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:23783PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe ai danni di enti pubblici si configura quando più soggetti, attraverso una stabile organizzazione e una ripartizione di ruoli, pongano in essere un complesso sistema criminoso volto all'indebita percezione di contributi pubblici, anche se taluni di essi non compaiano formalmente quali membri dell'associazione e si limitino a svolgere compiti di predisposizione dei progetti di finanziamento o di messa a disposizione di mezzi e luoghi per l'operatività del sodalizio, purché consapevoli della finalità illecita dell'attività e del proprio contributo ad essa. Ai fini della configurabilità del reato associativo, non è necessaria l'esistenza di rapporti diretti tra i singoli associati, essendo sufficiente che ciascuno di essi svolga un ruolo funzionale al raggiungimento dello scopo comune. Inoltre, la prescrizione del reato di truffa non può essere fatta decorrere dalla data della determina di finanziamento, ma dalla data dell'effettiva percezione indebita del contributo pubblico, e l'onere di provare una diversa data di consumazione del reato grava sul ricorrente, il quale deve fornire elementi incontrovertibili a tal fine. Infine, la manifesta infondatezza dei motivi di ricorso preclude la possibilità di rilevare e dichiarare eventuali cause di non punibilità, come il decorso del termine di prescrizione, nel giudizio di legittimità.

Sentenza completa

sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/11/2015 della Corte di Appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione della causa svolta dal consigliere Giuseppe Sgadari;
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Pinelli Mario Maria Stefano, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' dei ricorsi, in subordine annullamento senza rinvio per il capo F) per intervenuta prescrizione, con rideterminazione della pena per (OMISSIS) in anno uno, mese uno di reclusione e per (OMISSIS) in mesi undici e giorni quattro di reclusione;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), per (OMISSIS), che ha concluso riportandosi ai motivi di ricorso e chiedendone l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza in epigrafe, la Corte di Appello di Palermo confermava la sentenza del G.U.P. del Tribunale del med…

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