Cassazione penale Sez. I sentenza n. 40964 del 10 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:40964PEN

Massima

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Il datore di lavoro che impiega in modo consapevole e sistematico lavoratori stranieri privi di permesso di soggiorno, sfruttandone la condizione di irregolarità e traendone ingiusto profitto attraverso la corresponsione di retribuzioni inadeguate e il mantenimento di condizioni di lavoro degradanti e disumane, risponde del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, anche qualora non abbia direttamente assunto i lavoratori ma si sia avvalso di una società interposta, essendo sufficiente il suo ruolo di effettivo beneficiario dello sfruttamento. In tali casi, la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e di esigenze cautelari è ravvisabile sulla base delle oggettive condizioni di lavoro accertate, a prescindere dalla mancanza di dichiarazioni dei lavoratori, atteso che il dolo specifico richiesto dalla norma incriminatrice può desumersi dal complesso degli elementi probatori, tra cui la totale assenza di accorgimenti idonei a garantire ai dipendenti una esistenza libera e dignitosa. La misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria risulta adeguata e proporzionata in relazione alla gravità del fatto e alle modalità della condotta, caratterizzata da apprezzabile organizzazione di mezzi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO ((omissis)) del 21/09/2 -

Dott. DI TOMASSI Mariastefania rel. Consigliere SENTE -

Dott. BONITO Francesco M.S. Consigliere N. 2 -

Dott. MAZZEI ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. CARTA ((omissis)) N. 17739/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Zh. Li. , nato (OMESSO);

avverso l'ordinanza emessa in data 21.3.2010 dal Tribunale di Roma;

visti gli atti, l'ordinanza impugnata, il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere M. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale DELEHAYE Enrico, che ha concluso chiedendo la declaratoria d'inammissibilita' del ricorso.<…

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